martedì 29 luglio 2014

Il turista, vacanziero e rilassato è, per definizione, persona decisamente svagata e perennemente con la testa tra le nuvole, che a volte può fare discorsi un po' assurdi e divertenti, a volte assumere atteggiamenti che rasentano, se non sono proprio, una palese mancanza di rispetto.

Due esempi capitati proprio questo fine settimana:

1.coppia argentina di mezza età, lui un omone alto, lei una donnina minuta. Il marito si presenta al bancone chiedendo come andare a Pisa. Come sempre, a chi mi pone questa domanda (una trentina di volte al giorno), propongo le 3 canoniche possibilità:

-treno

-bus turistico

-mezzo a noleggio.

L'argentino scarta subito l'idea di prendere l'auto a nolo perchè “muy caro”, oltre al fatto che guidare qui rasenta la pena eterna da girone dantesco. In base allo stesso criterio monetario si elimina il bus turistico.

Non rimane che il treno.

A dimostrazione che in vacanza ci si rilassa anche e soprattutto mentalmente, l'argentino mi lancia, senza pensarci un attimo, la sua domanda spiazzante:

-no hay otras opciones?-

Per un nanosecondo ci penso pure.

Trasporto su ferro: una opzione. Scartata.

Trasporto su gomma: due opzioni. Scartate.

Il nostro prode esercito se la fece a piedi, quando andò alla
conquista della Repubblica marinara nel 1406, ma dubito che volesse riprodurre la marcia della soldataglia fiorentina. E fiorentini e pisani si guardano ancora troppo in cagnesco perchè stabiliscano una tratta aerea tra il Vespucci ed il Galileo. Sempre ammesso che si possa fare.

Ma al di là di questi divertenti giochi di parole e fantasie sul trasporto delle persone, entrambi, trascorso quel nanosecondo, ci rendiamo conto che non ci sono altre opzioni percorribili. Il suo sguardo si posa su quello della moglie la quale, a dimostrazione che il cervello femminile sta a quello maschile come la bici di Nibali sta ad un triclico, non ha avuto esitazioni. Non ha fatto passare inutili nanosecondi, e si è resa subito conto che non c'erano opzioni. Abbassa la testa ed alza lo sguardo per osservarlo da sopra gli occhiali. L'espressione è quella di Carla Signoris.

Lui si defila, lei viene davanti al computer per avere la stampa degli orari andata-ritorno del treno per la città della torre pendente. Ma mentre salgono le scale, sento ridere entrambi. Un po' di ironia ci vuole.

2.Qui c'è un mio errore. Non trascendentale, ma c'è.

Due camere di colombiani, anche questi di mezza età. Uno ha pure la maglia da calcio della nazionale sudamericana, anche se non è quella di Cuardado.

Scendono per fare il check-out e rimangono un bel po' di tempo a chiacchiera nella hall. Mentre sono impegnato in una caterva di partenze ed arrivi (¾ dell'albergo), non mi rendo conto che loro non ci sono più. Ma poiché scendono persone in continuazione, penso che abbiano lasciato i bagagli in consegna qui, dato che Luciano non fa che prendere valigie e metterle nello stanzino apposito.

Verso le 14 arriva un ragazzo ben vestito. E' un transfer, deve accompagnare dei clienti alla stazione. Ed i clienti sono proprio i colombiani.

E lì sbaglio, perchè dò per certo che abbiano lasciati i bagagli in consegna a Luciano, ed invece non è così. Quindi gli dico di aspettare, che sarebbero rientrati.

Invece com'è ovvio, non rientrano.

Dopo una mezz'ora arriva pure un secondo transfer. Camicia blu aperta sul petto, entra ed appoggia il gomito sul bancone. Parlata napoletana. Mi dà del tu e mi chiede se ci sono i clienti xxx. Per l'appunto proprio loro.

Io ed i due autisti siamo un po' sorpresi. Non ci aspettavamo ci fossero due transfer. Ma d'altra parte se hanno dei servizi, significa che li hanno pagati.

Solo che i 4 tupi non si fanno vedere. L'autista napoletano scappa via perchè ha un altro servizio, ma l'altro deve rimanere, almeno fino all'orario di partenza del treno dei clienti, le 15.30.

Ad un certo punto, poco prima che stacchi il turno, chiamo Luciano e gli chiedo di questi clienti. Lui ricorda chi sono, ma mi dice che non gli hanno lasciato i bagagli. A quel punto mi scuso con l'autista perchè mi ero sbagliato: in realtà i clienti non hanno lasciato niente, se ne sono andati e non me ne sono accorto perchè ero oberato di clienti in partenza ed arrivo, e quindi non rientreranno. Ovviamente l'autista è abbastanza scocciato, perchè gli tocca aspettare almeno un'altra mezz'ora. E' chiaro che, malgrado avessero pagato per il transfer, i clienti si erano resi conto che l'albergo era davvero vicino alla stazione, e quindi non c'era bisogno che usufruissero del transfer. Solo che non si erano presi la briga di avvertire l'agenzia, costringendo i due autisti, uno dei due in particolare, ad attendere un'ora e mezzo sotto la pioggia.

Ed al di là del fatto che avessero deciso di non usufruire più di un servizio che comunque avevano pagato, la cosa brutta è proprio questa mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora. Ma tendo a pensare bene: probabilmente erano così svagati che non se ne sono neanche accorti.

Turisti. Sempre con la testa tra le nuvole.

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