domenica 10 agosto 2014

Ettore è uno dei facchini dell'albergo

Dire che è un ragazzo sfigato è dire poco. Diciamo che la sfiga ha trovato casa presso di lui, ecco. Lo accompagna per tutte le fasi della sua vita, sussurrandogli frasi tipo “Come mi trovo bene con te, caro Ettore, è dai tempi del ragione Ugo che non ho un rapporto così intimo con qualcuno”.

Non è solo il fatto che l’ex moglie ha tentato di accoltellarlo (ha 16 anni meno di me ma non si lascia sfuggire alcune esperienza). E' che ogni nuova ragazza che trova lo smolla subito dopo. Ma Ettore è sfigato soprattutto qui dentro. Ultimamente, quando porta i bagagli dei clienti, viene congedato con un “grazie, può andare”. Se gli dessero 1 centesimo per ogni grazie potrebbe comprarsi CR7 e farlo giocare nell’Impruneta calcio a cinque.

1 Periodo di Pitti. Quell’evento dove la città, soprattutto nei pressi della Fortezza da Basso, si riempie di gente con i pantaloni viola e le scarpe gialle. Una roba che andava bene dentro al Franchi quando giocava Spadino Robbiati, ma a giro per la città lascia un po’ a desiderare.
Ad Ettore viene chiesto di accompagnare in camera due signore venute appositamente per questo evento. E manca poco sviene: almeno 40 scatole di roba. Lui le porta su ed ovviamente le clienti lo riempiono di inutilissimi grazie. Le avrebbe mangiate, se non fosse che è un tantino poco legale. Ma il cannibalismo, in questi casi, dovrebbe avere una deroga.

2 Arrivo. Cliente nordica che indica i suoi bagagli; Ettore li prende e li porta in camera. Li posa, ma la signora gli fa: - Grazie, quella valigia è mia, ma le altre 3 no- La signora aveva indicato genericamente la sua valigia in mezzo a quelle presenti, senza specificare attentamente; un gesto annoiato quasi a dire “vai e prendi, servo”, ed Ettore aveva afferrato tutto quello che c’era nella direzione indicata dalla mano della tipa. Ed ovviamente costei, mentre salivano in camera, non gli aveva detto niente per tutto il tragitto. Così ha riportato tutto giù. Anche lì, zero centesimi.

3 Clienti russi. Arrivano affermando che hanno una prenotazione. Il marito parla italiano, quindi, non trovando la prenotazione, gli chiedo:
-Ha prenotato con booking?-
-Si-
Entro su booking e non trovo nessuna prenotazione. Gli richiedo se è sicuro di aver prenotato con bk o con altro sito, magari expedia.
-No, ho telefonato-
Prima mi dice si, poi ritratta e cambia versione. A volte mi par d’essere Grissom: basta indagare un po’ a fondo e le prove saltano fuori.
Vabbè, andiamo avanti. Su costui non c’è nessuna prenotazione. Od il collega del giorno si è dimenticato di segnarla o lui ha chiesto solo informazioni ed ha dato per scontato che gli tenessimo la camera. Entrambe le opzioni sono possibili, ed essendo costui russo, la seconda è probabile al 99%, ma non mi va di mettermi a fare supplementi d’indagine. Neanche mi interessa. Abbiamo una camera, quindi documenti, pagamento ed alla via così.
Dopo di che Ettore li aiuta con il bagaglio, li accompagna in camera e quello cosa gli dà in cambio?
Una banana.
Si,  avete letto bene. Il frutto.
Gli dice –Prenda questa per il disturbo, grazie-
Forse pensava gli servisse del potassio. Ma una monetina con l’uomo vitruviano avrebbe fatto più piacere.

E non è tutto. La settimana dopo a ricevuto una specie di amuleto metallico a forma di mano.

4.Mattina del 1 Gennaio. Non è mai un turno semplice. Non per quel che succede nel turno in sé, quanto per il rituale brindisi della mezzanotte precedente. Il problema è che ci sono degli stronzi che ci si accaniscono contro.
Ettore arriva e va nel bagno della hall, il bagno comune. 
E non trova un bello spettacolo 
Escrementi umani sparsi sul muro e lo specchio.
Cominciare l'anno a pulire la cacca, soprattutto se è quella degli altri, è devastante. Sia fisicamente che psicologicamente.

Sono convinto che un giorno sentirò urla disumane provenire dai piani. Salirò e lo troverò completamente coperto di sangue che si accanisce sui cadaveri di clienti particolarmente bastardi.

Ma avrà un testimone a favore.

ps. ovviamente Ettore, oltre che fan di questo blog, contribuisce con piccole chicche. Piccolo esempio:

turno di lavoro pomeridiano, ci sono lui come facchino ai piani e Maurizio al bancone. Entra un tipo grossotto e rubicondo, il sorrisone di Ceausescu quando ancora trattava a tu per tu con gli altri presidenti del pianeta.
-Ciao, io cerca lavoro-
Lavoratori stranieri, in albergo, ne abbiamo tanti. Si lavora gomito a gomito con ogni continente della terra: Europa dell'est, Asia, Africa, Sud America. Siamo tutti uguali, nel senso che vale la democrazia del sergente Hartmann, ovvio. Quindi Maurizio non si scompone più di tanto: dammi il curriculum, che lo passerò al direttore del personale e, in caso l'albergo avesse bisogno di un nuovo elemento, farà la selezione ed i colloqui del caso.
Il problema, come spesso accade in questo caso, è che il “candidato” comincia a descrivere sé stesso a noi portieri, come se il fatto di essere italiani e vestiti elegantemente facesse automaticamente di noi un potente onorevole da servire e riverire. Non capiscono che siamo lavoratori come loro, e possibili colleghi.
-Perchè io grande esperienza di lavoro in grande albergo di Bucaresti...-
-Si, vabbè, ma 'un tu lo devì di a mè, se il direttore ti 'hiama...-
-Io solleva tante e grosse valigie di cliente americano, io forte. Io ultras di Steaua, tutti ultras di Steaua grande lavoratori! No come pallemosce di Timisoara, o bulgari. Bulgari di Bulgaria, no marca italia di grande moda-
-Senti ciccio, io ci credo, ma ti ridiho che io 'un sono i'dirett...-
-Bulgari tutti stronzi, io no come bulgaro. Io rumeno forte, io solleva e fa pulizie ovunque, io grande lavoratore!-
In quel momento c'è un arrivo, e Maurizio chiama Ettore per il check-in. E mentre il mio collega del bancone parla con i clienti per chiedergli i documenti e dargli la chiave, il tipo prende le valigie del cliente.
Maurizio ed Ettore strabuzzano gli occhi. Ed ovviamente, quando Ettore interviene per fermarlo, lui protesta.
-Ma io lavora qui adesso, io porta valigia, io dimostra che grande e bravo lavoratore-
Ci volle un bel po' a convincere quel matto ad andarsene sotto lo sguardo allucinato del cliente, e che si diventa lavoratori dopo attento e scrupoloso esame. E della direzione, non certo da parte di altri dipendenti.
E fece anche un errore, in quanto Maurizio appallottolò il curriculum per un canestro modello JJ Anderson nel cestino della carta straccia.

Ps2. Novità di oggi, scritta poco prima di andare in stampa.
Mi spiace questo termine, mi fa sentire quasi un giornalista, anche se tale non sono.
Ed a pensarci bene non ci tengo neanche ad esserlo, visto che nel panorama giornalistico italiano si trovano personaggi come Emilio Fede o Vittorio Feltri. O lo staff di studio aperto.
Io sono di più.
Anche se non ci vuole poi tanto.
Dicevo: al momento di pubblicare questo racconto, Ettore è stato mollato dalla sua nuova ragazza.
Coraggio Ettore, siamo tutti con te.

Ennesimo ps. Ettore, quando non lavora come facchino ai piani, pratica idefessamente la sua passione più profonda: la musica. E l'hip-hop in particolare.
Se volete sentire qualcosa su di lui, questo è un suo video:

https://www.youtube.com/watch?v=fqtg_g_HMeI

E questa la sua pagina personale:

https://www.facebook.com/pages/MrEX/45209688175?fref=ts

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