venerdì 4 dicembre 2015

Bisogna sapere, o quanto meno immaginarsi, a cosa si va incontro, quando si fanno certe scelte.

Quando con i miei amici abbiamo deciso di farci un altro campionato di calcetto, alla nostra ormai veneranda età di ultraquarantenni, dovevamo immaginarci che ci saremmo scontrati con squadre di ragazzetti che dall'età potrebbero essere i nostri figli, con il fiato maggiore del nostro di diversi fattori esponenziali, e conseguente capacità di corsa. E che ogni 4 minuti di gioco potevamo trovarci un giocatore avversario solo davanti al portiere. 

Che, nel caso specifico, è il sottoscritto.

E, credetemi, non è una bella situazione, per un portiere.

Il problema sorge quando ti capita chi, queste situazioni, non le accetta. Non subito almeno.

Coppia israeliana in auto. Domenica pomeriggio.

Entra la signora, e mi chiede dov'è il parcheggio. Le chiedo che modello di auto hanno, e lei, sicura come Nyetanyau quando deve dare l'ordine d'attacco, spara:

-A very small one-

Conosco i miei polli. Esco per togliere i paletti che delimitano il posto auto davanti all'hotel ed il maschio parcheggia. E vedere che auto ha veramente.

Una 500 L, la versione grande di quella sottospecie di autovettura che solo a vederla fa rivalutare la Ford modello T.

Chiaramente, non è una “small one”

Chiaramente il prezzo non sarà economico.

Chiaramente dovrò dirglielo.

Chiaramente non gli piacerà.

Quando mi chiedo se potrebbe andar peggio che non farmi un turno di domenica pomeriggio, con i clienti che arrivano quando c'è un traffico bestiale perchè la domenica pomeriggio TUTTI vogliono andare in centro con l'auto, alla faccia delle raccomandazioni del nostro sindaco sul non prendere l'automobile, comincia pure a piovere. Mi manca solo di avere una pala in mano ed essere dentro la buca di un cimitero.

Lui, barba e capelli brizzolati, tarchiato e massiccio che dev'essere l'unico mediano di spinta di tutta Israele, entra incacchiato come un elettore di grillo dopo aver visto Renzi in tv.

E lì commetto un errore madornale.

Provo a buttarla sulla serenità e lo scherzo.

Indosso un bel sorriso conciliante:

-Hello, and welcome to Florence. How are you?-

Mi guarda come se gli avessi appena detto che sua nonna era l'amante di Goebbels:

-I'm bad! This city is crazy! How can I drive?-

Alzo le braccia, i palmi delle mani rivolte verso l'alto, sperando comprenda che un portiere di un albergo non può proprio farci niente, se il resto del mondo decide di muoversi in macchina. Specialmente noi italiani, che abbiamo eletto le quattroruote a simbolo idolatrato ad eternum di sé stessi e del loro stile di vita. E con l'aggravante di non avere più neanche una casa produttrice nostra.

-Oh, it's not so bad after all. It has been much worse, believe me. Welcome to Italy!-Ora, con un americano funziona. Con tedeschi ed inglesi pure. Ci ridono sopra, rilassati perchè comunque sono arrivati all'albergo, e poi sono in vacanza.

Lui no.

Si incacchia ancora di più. Perchè alla faccia della storica ironia ebraica, gli israeliani stanno all'umorismo come un militante di casa libbra sta alla tolleranza e la convivenza.

-Are you kidding me? This is foolish!-

La mia faccia si ritrova improvvisamente senza sorriso, come quella volta che scoprii che una delle mie figlie, ad una festa in casa d'altri, aveva appena fatto la pupù. E non mi ero portato pannolini di ricambio.

-Train would have been better-

L'avessi mai detto.

-Train? And how we may go to Vinci? And San Gimignano? No train there!-

Non pago, insiste:

-I want a cheap parking-

Caro il mio cliente: si, hai ragione a dire che non c'è treno per quelle, e molte altre, località di provincia. Però anche tu prima cerchi e prenoti un albergo in pieno centro di Firenze, e dopo ti lamenti a) del traffico e b) del costo. Bello viaggiare in prima, posto finestrino e cocktail in mano, lo vogliono tutti. Ma te li devi pagare, certi lussi.

Il problema è che discutere con costui delle sue contraddizioni è come voler far capire a certi dirigenti calcistici che certi rigori ed intere partite non sono classificabili sotto la voce “sportività”.

Perciò decido di assumere un atteggiamento neutro.

Comunico al tipo la tariffa del garage.

-No, too expensive-

Allora la può lasciare sui viali, ma da lunedì (domani) devi andare a mettere la monetina nella macchinetta, ed avere il tagliando da esporre sul cruscotto. Si paga solo dalle 8 alle 20.

-It's too far. I want to sleep in the morning. What if i leave the car there?-

Il nostro spazio è solo per scaricare i bagagli, poi devi toglierla. Se non lo fai, la faccio portare via.

-What if i leave the car in the street?-

Se la polizia non passa, tutto bene. Se passa, preparati a pagare una discreta multa. E la possibilità che debba andare a riprendertela alla depositeria comunale. Poi magari sei fortunato che i vigili fiorentini decidano di stare nel letto più del solito domani, tipo fino a mezzogiorno o i'tocco, evento niente affatto improbabile. Oserei dire auspicabile. Ma è comunque a tuo rischio e pericolo. Queste sono le opzioni. Scegli.

Glielo dico un po' brutalmente, ma io c'ho provato ad essere gentile con lui. E' inutile che prendi l'auto a noleggio e poi ti arrabbi del traffico. Cos'è, ti venne il morbillo il giorno del tuo Bar Mizvah e c'hai il giramento di c. da quel giorno?

Mi richiede un “cheaper price”. No. Senza se e senza ma. Le tariffe sono queste. Ecco la lista del garage con i prezzi modello per modello. Ed in ogni caso devi parlare con gli addetti del garage. E non si lamentare troppo, pure io, se mi venisse la follia di venire in auto in centro e parcheggiare lì, pagherei la stessa cifra.

A quel punto, davanti alla mia durezza, abbassa la cresta. Check-in e scambio chiavi (a lui quella della camera, a me quella dell'auto).

Quando riscendono, mi sembrano un po' più tranquilli. Perciò torno a sorridere e, piantina alla mano, gli spiego dove siamo e dove si trovano i monumenti. Puntualizzo bene che non hanno bisogno dell'auto perchè in 5 minuti sono ovunque: Duomo, musei, la sinagoga, che è un edificio storico della città. Se il garage costa, è proprio perchè ci troviamo in una zona particolarmente centrale di una vecchia città risalente al medioevo, ma almeno si gode del vantaggio di non spendere ore di tragitto per arrivare ai luoghi da visitare.

E lì si calmano.

E lì, miracolo dei miracoli, capiscono che, per godere di quei vantaggi, si deve pagare un prezzo, e non ti regala niente nessuno.

E lì, ed ancora non riesco a crederci, mi chiede pure scusa per l'atteggiamento brusco. Un israeliano. Fermate il mondo ed erigete un monumento davanti a questo bancone.

Resisi conto che comunque potevano stare in centro camminando e che avevo un atteggiamento conciliante, accettarono la situazione.

Avevano prenotato una notte, non rimborsabile con internet. Sono restati due notti in più a pagamento diretto. Ovviamente pagando il relativo garage per l'auto.

Caro cliente, a costo di passare per antisemita, te lo devo dì: sei una fava! (nel senso fiorentino e buono del termine).




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