venerdì 18 novembre 2016

Una delle scocciature più solenni, monumentali, faraoniche, che possono capitare quando si lavora in un albergo, è quando vengono persone che "vogliono vedere alcune camere per la loro selezionata clientela".

Ora, io capisco e comprendo che si, quando si lavora nel turismo, è importante vedere e rendersi conto delle strutture che si vanno a proporre ai clienti. E’ fondamentale capire se quel tipo di camera piacerà o meno. Se lavoriamo con clientela pretenziosa e tendente allo scocciare, è bene passare subito ad hotel di una certa categoria, bypassando direttamente pensioni o 1-2 stelle. Pure certi 3. Ed il problema, da quando esiste internet, è che i clienti non si rendono conto di quel che prenotano. Guardano solo al prezzo e dicono "Oh, questo è economico, forniamo la nostra carta di credito!". Poi, quando arrivano qui, se ne vengono fuori che " Quest’albergo non mi piace! Rivoglio i soldi indietro!". L’agente di viaggio, per lo meno, capisce che tipo di persona ha davanti, e li indirizza nei posti a loro consoni.

Purtroppo questo tipo di figura professionale, causa internet, tende a sparire. Ma qualcuno ancora c’è. Resiste. Viaggiano per visionare strutture ricettive e le camere per la sua clientela. Il problema, come dicevo poc’anzi, è che anche alcuni di loro non hanno un’idea chiara e precisa di ciò che stanno cercando. Quindi si, gli facciamo vedere le camere perché ce lo chiedono, ma per noi portieri sono una totale perdita di tempo, perché ci rendiamo subito conto che tanto, qui, non prenoteranno mai.

Arrivano una mattina di sabato, quando siamo dietro a partenze, arrivi, prenotazioni. Quando cioè siamo nel pieno del lavoro e della frenesia. Chiedono di vedere delle camere per un evento che organizzeranno a Firenze in estate.

Lui è uno svedesone di mezza età: viso rubicondo, corpo massiccio e golfino paricollo fatto a mano con bandiera americana ricamata. Di questi tempi e per i prossimi 4 anni, la stars & stripes è più o meno vista come il vessillo del Reich, perciò, essendo svedese, decido che il tipo si chiamerà, da oggi e per sempre, Martin Vanger.

Lei, vent’anni di meno, provoca copiose perdite di bava maschile al suo passaggio. E non dico altro. Parla italiano con accento dell’est. Lo stesso tipo di donne che l’originale Martin Vanger uccideva nel sotterraneo della sua villa.

Li spediamo su con il facchino, che gli mostra alcune camere: singola, doppia standard ed una suite. Quando scendono esprimono soddisfazione per la suite. Lo sappiamo, abbiamo sofferto settimane di lavori rumorosissimi necessari per la realizzazione di una splendida camera nuova fiammante, ottenuta sacrificandone due standard. E’ un capolavoro, un vero amore. Sogno di dormirci pure io, magari un gorno me l'affitto e lo faccio (sarà curioso farmi il check-in ed il check-out). Ed al ceo del gruppo Vanger piace: la vuole. Chiede il costo per Agosto. Ma non sa dirmi una data precisa. Una cosa che odio, perché le tariffe ormai variano giorno per giorno. Se è lunedì, costa meno del sabato, no? Ma lui insiste. Ok, te la sei cercata. Così gli sparo un prezzo bello alto.

Sorpresa, gli va bene. Ma a quel punto rovina tutto uscendosene così:

-Me ne servono quaranta-

C-come?

-Quaranta camere. Quante ne ha, come questa?-

Ok, siamo al ridicolo. 40 camere. E’ chiaro che qualcosa non quadra. Questo ci fa perdere tempo.

-Beh, ne ho solo una, questa-

Stavolta è il suo turno, di rimanerci male. Potrei dirgli che in realtà ne ho ben due, di suite rinnovate grandi in quel modo, ma ne mancherebbero comunque 38 all’appello. Lascio perdere. Loro, delusi, escono. Ma la ragazza si blocca un momento e torna indietro.

-So che c’è grande albergo, vicino a Piazza Repubblica, dove si fermano sempre auto grandi, come Ferrari-

-Ah, si, il Savoy-

-Savoia?-

-Savoy. Con la Y finale-

-Ed è un 4 stelle?-

-5-

-Mmmmh…. Ok, porto lui a vedere-

Penso che tra il Savoy ed un semplice 3 stelle vicino alla stazione corre la stessa differenza che c’è tra la Settignanese ed il Barcellona; e che se avessero avuto fin da subito le idee più chiare, non avrebbero perso tempo loro e fatto perdere a noi.

Ma il peggio deve ancora venire.

Qualche ora dopo, mi trovo in auto con il resto della famiglia, direzione casa del cognato, dove ci aspetta la festa di compleanno di quest’ultimo. E mentre siamo in viaggio, quello splendore di mia moglie esordisce con questa domanda:

-Senti… ma ti sono venuti a trovare due pantegane (li chiama così, i clienti stracciamaroni) che chiedevano 40 camere per Agosto? Un nordico simpatico come un termale in trasferta ed una "sciampista" con lo stivale che arrivava al ginocchio?-

Lì per lì, rimango a bocca aperta. Senza aspettare la mia risposta, lei continua.

-Sono passati da me chiedendomi di fargli vedere delle camere, e malgrado al bancone avessi il mondo, li ho accontentati. Poi sono scesi e mi hanno tempestato di domande su costi ed altro, ed alla fine mi hanno chiesto del parcheggio, perché erano interessati a dei posti auto nel nostro garage. E lì mi ha detto che gliene servivano 40-

-40 posti auto!-

-E 40 camere. E dove lavoro io, come ben sai, non abbiamo così tante camere; e ci sono solo 4 posti auto-

-4 posti auto a condizione di avere 4 Smart. Ma 40 auto? Un’auto a camera? Perché non vengono in aereo?-

-MI ha detto che organizzano una gara di Rally in Toscana-

-Ed hanno intenzione di portare l’intera carovana nel centro di Firenze????-

-Solo per la visita della città, la gara la fanno fuori-

-E meno male! Ma comunque, 40 auto che in fila indiana arrivano fino al centro…. Se lo diciamo ai’Nardella, gli viene un colpo! Già ci sono i lavori della tranvia, poi c’è stato Lungarno Torrigiani… 40 auto da rally che girellano in fila indiana per San Lorenzo è un massacro!-

-E’ quello che dicevo anch’io. Comunque, dopo essere venuti da me, sono passati dal tuo albergo-

E lì mi blocco un attimo. C'è qualcosa che non mi torna.

-Ma... come... come fai a sapere che sono stati da noi DOPO che sono passati da te?-

-Perchè mi chiedevano suggerimenti su un hotel per loro, e mi pareva giusto che tu condividessi i miei patimenti-

Rimango così, a bocca aperta. Una cernia sul banco del pesce.

-Mi.... mi hai mandato le pantegane! Mi hai rifilato quelle sòle-

E lei ride. Ride! -Ihihih- alle mie spalle!. Faccio per dargli una manata sulla coscia.

-Ihihih. Ahi, bimbe, il babbo mi picchia!-

-Non picchiare la mamma!-

-Ho una buonissima ragione per farlo!-

-Sto guidando-

-Correrò il rischio-

-Mi faccio difendere da tuo cognato-

-Tuo fratello ti terrebbe ferma, così potrei menarti meglio-

-Ma, scusa, me lo chiedevano loro se conoscevo un albergo più grande-

-Eccerto, e li rifili a noi sapendo che erano una perdita di tempo. Tanto per farci ammattire-

-Un marito che si dica tale deve condividere gioie ed anche problemi con la moglie, hihihihi-

-Me li hai rifilati te! 10 minuti di tempo, mio e dei miei colleghi, buttati per sempre-

-Magari le camere le prendevano veramente, da voi-

-Si, e Trump realizzerà sul serio le sue promesse. Non so cosa mi trattenga da rimandarti a Pistoia-

-Non puoi bello, mi hai sposato. Io mi tengo la casa e tu torni da tua madre, ihihihihi-

E così, sono stato preso in giro dalla moglie. Che si è fatta una grassa risata alle mie spalle.

Che ingiustizia.

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