venerdì 17 marzo 2017

Niente polemiche. 

Io non sono contrario a nessuno dei due. Premettendo che sono un discreto camminatore (vado -e torno- al lavoro a piedi) e che comunque ho sempre con me i biglietti Ataf, credo che l'ultima volta che presi il taxi sia stato 5 anni fa, a Parigi. E solo perchè volevamo evitare, con valigie e ragazze, di trasbordarci da un treno all'altro prima di arrivare ad Orly.

Il problema è che, come ogni cosa, diventa una questione politica. Una stronzissima, merdosissima, schifosissima cazzo di questione politica. Dove ognuna della parti cerca, ed entusiasticamente ottiene, supporto politico da qualsiasi partito. A me non interessa. A parte questa mia fortuna di poter arrivare e tornare dal lavoro a piedi o con poche fermate d'autobus, da consumatore apprezzo sempre i bassi costi, anche a rischio di minore qualità. Quindi se vi fossero un numero maggiori di taxi e/o auto private che trasportano persone da un luogo all'altro della città con un minor costo, non potrei che apprezzarlo. Ma dato che così non è, cerco di evitare i taxi, od altri mezzi di trasporto pubblico -Ataf a parte- il più possibile.

Turno pomeridiano.

Ragazza spagnola che ha soggiornato da noi alcuni giorni. Tranquilla, serena, felice della vacanza nella culla del Rinascimento, non ha nessun difetto. Porta, invece, un cognome molto, molto famoso.

Cervantes.

Per una volta, posso anche scrivere il cognome di un cliente.

Spero, auspico, chiedo e pretendo, che voi che leggete questo bloghetto sappiate benissimo -non deludetemi, ma sono sicuro che così non sarà- come si pronuncia quel cognome. Anche se uno è totalmente digiuno di Castellano, dovrebbe sapere che la C iniziale si pronuncia come una S. Fosse solo per la meritata celebrità ottenuta dall'immortale autore del "Don Quijote".

Dicevo, turno pomeridiano.

In un giorno primaverile che uno vorrebbe quasi convincersi che in fondo il mutuo non è poi così importante ed un pomeriggio disteso sull'erbetta delle Cascine è enormemente preferibile (la direttrice della banca probabilmene sta avendo un infarto, e me la immagino che mi afferra virtualmente per un orecchio, mi solleva dall'erba del parco e mi trascina nuovamente al bancone con l'imperituro ordine di lavorare e ripagarla), entra lui: ragazzone con barba incolta di alcuni giorni, giacca, cravatta e l'occhiale scuro di chi è convinto di essere Jason Statham in "trasporter".

Non mi sta antipatico. Anzi. Fa il suo onesto lavoro di NCC (acronimo che sta per noleggio con conducente), e viene per portare, a o dall'albergo, i clienti che prenotano questo servizio in anticipo. E' una scelta, come è giusto ve ne siano nella vita: invece di un taxi, non prenotabile e quindi soggetto a file interminabili se non scioperi selvaggi particolarmente frequenti in questa nazione, l'NCC viene solo ed esclusivamente per te, ed all'aeroporto si presenta quando il tuo volo atterra ed ha anche il cartellino con il tuo nome. E con largo anticipo, per essere sicuro di non fare tardi.

Ora, questo ragazzone è passato da noi varie volte, quindi lo conosco di vista. Non è un cattivo ragazzo, lavora e credo neanche male ma ha... come dire.... una grettezza che a confronto anche il Ceccherini (e sto parlando di uno che non m'è mai garbato) appare un fine esegeta del buongusto. Una volta, portato un cliente dall'aeroporto, se ne venne fuori così: "Ovvia, per oggi ho finito. Ora si va a fia!"

Si presenta quindi al bancone. Ha il nome del cliente che l'agenzia gli ha mandato tramite sms. E, con pronuncia in italiano, tirò fuori questa stilettata:

-Ciao, sono qui per il signor CHERVANTES-

Credo di aver avuto un micro infarto. Che il mio cuore si sia, per un nanosecondo, fermato ed abbia detto al cervello:

-Senti, io non ricomincio. Basta, 'un se ne pole più-

-Non credo che il Marce lo apprezzi-

-Io dico di si, lo hai sentito quello? Chervantes! Con CH dure! All'italiana! Io mi rifiuto di continuare-

-Passaci sopra, ti prego, sei passato sopra a ben di peggio-

-Ma questa 'un si pole sentì!-

-Fallo per me, per favore-

-E vabbè-

Provo a dire, a questo NCC, la pronuncia corretta:

-Ehm, si dice Cervantes (Servantes) ed è una signorina, non un uom....-

-Ma ce lo avete voi, questo CHERVANTES?-

......

-Si, è da noi. Dovrebbe tornare tra poco, ha i bagagli in deposito-

-Bene, lo aspetto. Tanto sono arrivato in anticipo, come sempre-

Dopo di che, si stravacca sul divano della hall e, tra una grattata di parti intime e l'altra, passa tutto il tempo di attesa di quello che pensava essere un uomo di nome -sigh- CHERVANTES, rovesciandomi addosso tutto l'odio che solo gli NCC provano per il tassisti.

Ora, lungi da me, come ho detto all'inizio, entrare nella polemica, ma in quel momento tutto quel che pensavo era:

Perchè?

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