martedì 1 agosto 2017


Crederci sempre, mollare mai.

Un botto stratosferico che scuote il pianeta. Un Triceratopo osserva un suo simile e sibila -C’infilassimo dentro quella caverna? Magari la sfanghiamo, c’abbiamo pure la corazza-

Una bella signora imparruccata che, poco prima di mettere la testa sotto la lama implora alla folla -Dai, ho un sacco di brioche a palazzo, famò a mezzo e la chiudiamo qui-

Adolfo che nel bunker, sotto i colpi d’artiglieria, osserva la mappa e dichiara -Abbiamo una marea di panzerdivision, attacchiamo i russi e li ricacciamo fino a Vladivostok-

O, nel mio piccolo, Pioli che mi chiama che -Marce, c’è Corvino che ha venduto tutti, ci serve un portiere e so che sei svincolato, che vieni?-
-Mister, sono lusingato, ma più che svincolato avrei smesso proprio. Poi se realizzo qualche bella parata capace vende pure me al Vissel Kobe per 30.000 € + un bonus di sushi al nuovo “all-you-can-eat” a Novoli-
-Tu c’hai ragione, meglio se resti in albergo. Se provassi a chiamare Landucci? Lui, belle parate, non l’ha mai fatte-
-Te prova. Hai visto mai-

Una di notte. Chiamata da una camera.

Un buon inglese mi pone una domanda di dubbia possibilità:

-E’ ancora aperto il servizio lavanderia a gettone?-

Osservo fuori dall’ingresso. Il buio della notte.

-Sinceramente?-

-Si-

-No-

-No?-

-No-

-Ma è sicuro?-

Dimmi cornetta: perché i dubbi salgono al cervello dei clienti in questi strani, assurdi casi ed io sono in turno?

-Siamo in Italia. Qui non è sicuro niente. Neanche la morte e le tasse. Ma un negozio, anche se self-service, dubito fortemente che sia aperto-

…..

-Signore?-

-Ok, grazie-

Contare fino a 60.

Ascensore che si apre.

Una pancia che Adinolfi proverebbe invidia. La barba di Al-Baghdadi. L’aspetto timoroso di un Neville Paciock appena si trova di fronte a Piton. Che nel suo mondo immaginario, sono io.

-D…devo lavare questo-

Mi mostra un sacchetto con UNA singola maglietta. Taglia XXXXXXL.

-Come le ho detto prima, non credo proprio la trovi aperta-

-I…io provo. E’ più avanti, giusto?-

-Si, 50 metri. Mi suoni il campanello, quando rientra-

Contare fino a 120. 60 per andare e 60 per tornare.

Campanello che suona.

Uno sguardo deluso.

-Si… era chiuso-

-Mi spiace, l’avevo avvertita-

-E’ stato molto gentile, grazie lo stesso-

Crederci sempr….

No, non sempre, dai. C’è un limite a tutto.

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