mercoledì 8 novembre 2017

Fallimento e C2.

"Noi storia finita. Torno Seoul mio ragazzo aspettare di me. Addio"

"A Babbo Natale chiederò...." segue lista di prodotti disney per un totale pari ad una mezza dozzina di rate del mutuo.

Il cantiere della tranvia aperto nottetempo che sbarra, a tradimento, la strada che percorrevi, ogni giorno, per andare e tornare a lavoro. E ti costringe ad una camminata che, nella storia dell'umanità, hanno percorso solo Lewis & Clark.

Quelli che partono senza pagare la tassa di soggiorno.

Grey's anatomy tutti i giorni, allo stesso orario dei Simpson e Futurama. E si sa chi detiene il potere del telecomando, ovunque sul pianeta. No, non sono uno di quelli.

Ci può essere qualcosa di peggio?

Purtroppo, si.

Questo:


Molto molto molto prima dell'ora X. Non sono presente.

Chiama. Vorrei una camera. Ce l'abbiamo. Costa tot. La prendo. Arriva. Come sarebbe a dire pagamento anticipato? Io non anticipo un bel niente. Allora arrivederci, rivendiamo la camera a qualcun altro. Questo è uno scandalo, voglio parlare con il direttore.

Fino a qui, può sembrare un classico di noi portieri. Ce li siamo trovati davanti spesso, elementi del genere.

Questo no. Questo è speciale.

Nel senso distruttivo del termine.

Millenni di supponenza, arroganza e presunzione condensati in un unico elemento bipede penisolano. Secoli di ottusità, sbruffonaggine, rabbia e, soprattutto, distruzione ed annichilamento verso sè stessi e tutto ciò che lo circonda riuniti in un singolo individuo. E moltitudini di italiani che, cervello o meno, fuggono all'estero.

Per evitare lui.

Ben vestito, barba di qualche giorno e, aimè, italiano.

Il mio sontuoso ed efficentissimo capo ricevimento, che io chiamo con il soprannome di Eva Kant, accorre a supporto della collega da noi denominata Signorina Rottelmeier. Entrambe ribadiscono: pagamento anticipato. Il tipo, che definiremo per comodità "Genny", sbraita ed urla, si dimena, si agita come un tirannosauro in astinenza da cibo quando riesce ad uscire dal recinto non più elettrificato, ma alla fine si convince che se non scuce non ottiene nessuna chiave.


Molto molto prima dell'ora x. Non sono presente.

Genny non è solo. Come l'originale, ha una "compagna", che chiameremo, guarda caso, Azzurra.

Una transuessuale

Lui rientra il giorno dopo con lei, e la presenta proprio come tale: "la mia ragazza"

Normalmente evitiamo le transessuali perchè al 90% sono professioniste del settore e si presentano abbigliate in "divisa da lavoro" (minigonna uterina e seno a balconcino). Da questo punto di vista lo facciamo anche per le vere donne. Non è una cosa da albergo rispettabile. Non proprio quel che si vuole mostrare quando scende a fare colazione, magari nel tavolo accanto a quello di un'allegra famigliola. Ma per una volta passiamo oltre perchè almeno lei è gentile, non urla e soprattutto è vestita normale.

Il problema non è lei. E' lui.

Perchè Genny esce e rientra in albergo sbraitando. Completamente ubriaco. Gli altri clienti si lamentano del frastuono, specialmente la notte. Fa storie per pagare anticipatamente la camera (perchè ogni giorno allunga il soggiorno di un'altra notte, ed ogni giorno i miei colleghi lo obbligano a scucire il dovuto).
In poche parole, un inferno per tutti, ospiti e colleghi.

Così ottiene lo splendido, puntale, immancabile risultato: la nostra direzione ordina di non rinnovargli il soggiorno. Domani deve sloggiare.


Poco prima dell'ora x.

Entro in turno pomeridiano e la signorina Rottelmeier mi informa sugli ordini di herr direktor: quando rientra nessun prolungamento. Ha pagato fino al giorno dopo, quindi domani deve fare il check-out. Nessuna eccezione. Nessuna pietà. Neanche se paga la camera 10 volte quanto l'ha pagata fin'ora. Neanche se si prostra in ginocchio. Neanche se estrae una Luger. Domani rauss. Adieu. Do Svidanjia. さよなら

Tocca a me affontarlo. Preferirei avere a che fare con una squadraccia di camicie nere, e sono convintissimo che se tornassimo agli anni venti ne farebbe entusiasticamente parte. Ma è da solo.


Ora x.

Giacca elegante, barba di qualche giorno, Genny mi appare con la sicurezza e la soddisfazione di un europarlamentare leghista all'ufficio paghe di Strasburgo. Prima ancora che mi accinga a informarlo della ferale notizia della sua prossima partenza da questo ameno luogo, lui parte subito in quarta:

-Allora, visto che volete essere pagati, ora vi anticipo le prossime 3 notti-

-Ehm... guardi, sono piacente ma domani siamo già al completo e non abbiamo più came...-

-COL CA**O, IO VI PAGO 3 NOTTI E RESTO QUI-

-No, senta, non alzi la voce perc...-

-VOGLIO PARLARE CON IL DIRETTORE, SUBITO!!!-

E lì, mi si apre la vena. Il bolscevico-stalinista che è dentro di me si agita compulsivamente ed emerge furioso con la ferrea vlontà di rinchiudere il nemico del popolo del suo gulag.

-Ecco, se la mette così, le dico subito che non c'è affatto bisogno di questo comportamente; lei qui dentro non è persona gradita e domani se ne va!-

-NO, LEI ORA CHIAMA IL DIRETTORE, IO NON ME NE VADO MANCO PER IL ..... -

-IO NON CHIAMO PROPRIO NESSUNO, LEI PRENDE LA SUA CHIAVE, STANOTTE DORME E DOMANI SLOGGIA, CHIARO?- (Dio, quanto ho desiderato urlarlo, in tutti questi anni)

Andiamo avanti così per qualche minuto, e fortuna che, in questo questo duello verbale su cui costui pensava di poter competere (sono toscano, come decibel posso tranquillamente sovrastare un airbus in pieno decollo) non passa nessun cliente e gli unici testimoni sono Niccolò, il facchino, che ha già notato la mia vena pulsante sul collo e ha il fondato timore che io scavalchi il bancone per fiondarmi sul tipo e praticargli un rito azteco con le forbici, e la transess....

Improvvisamente, ci accorgiamo che la "ragazza" è sparita.

L'essere si zittisce, si volta attorno, guarda pure a terra, forse immaginando che la sua amichetta si sia acquattata sotto al divano, ma quando si rende conto che lei l'ha piantata in asso, diventa ancora più belva.

-SE N'E' ANDATA! QUELLA TR.... E' ANDATA VIA! GLI HO ANCHE ANTICIPATO 100 €-

Io e Nicco prima lo guardiamo stupefatti, poi voltiamo la testa e ci guardiamo con gli occhi fuori dalle orbite quando lui prende il cellulare, esce dall'albergo mentre demolisce l'intera religione monoteistica perchè dentro non gli prende e, una volta sul maciapiede, non appena lei risponde, gli urla:

-TI HO GIA' DATO 100 €, TR..., ORA TORNI SUBITO QUI, CHIARO!-

Un maciapiede molto affollato, colmo di persone. E sono sicuro che hanno capito tutti nel raggio di mezzo chilometro, indigeni e turisti.

E quando ha finito la chiamata e rientra, mentre mi preparo per il secondo round, lui si scusa profondamente!

-No, davvero, mi dispiace. Tu fai il tuo lavoro, ci mancherebbe. Domani parto, ora chiamo un altro albergo, tranquillo. Ma lei deve tornare, che ca...-

E quasi mi allunga la mano a volermi toccare sulla spalla. Un secondo prima non avrebbe esitato a rischiare un corpo a corpo nucleare con il sottoscritto e un attimo dopo è diventato un amicone.

Un campione del bipolarismo, come mi disse un mio amico quando gli riferii la disavventura.

Dopo pochi minuti lei arriva, chiacchierano un momento poi lei entra e si mette a sedere davanti al bancone mentre fuori lui chiama un altro albergo per il giorno dopo. Lei, che all'apparenza pare veramente una vera ragazza con tutte le forme al loro posto, mi osserva con sguardo sconsolato e poi, con una certa voce baritonale e accento sudamericano, se ne esce con scuse quasi sincere e la giustificazione che -Sai, lui ha questo problema del bere-

Al che la guardo, poso le mani sul bancone e, mi viene proprio spontaneo, pongo una domanda in fondo stupidissima:

-Ma non te ne potevi trovare uno normale?-

Ma lei si limita ad alzare gli occhi al cielo e sospirare.

E non poteva darmi una risposta più eloquente.

Nessun commento:

Posta un commento