martedì 12 dicembre 2017


Prima ancora delle automobili o dei cioccolatini, c'è una sola e grande azienda che scuote l'immaginario mondiale sugli abitanti della penisola.

La Piaggio.

Avevo poco più di vent'anni e giravo come un matto per le vie di Frenze a bordo di un vespone 200 dall'improponibile color sabbia, con un mega giglio rosso in campo bianco da un lato e la bandiera del Granducato dall'altra. Amavo quel mezzo, con la possibilità di viaggiare in autostrada e quel gusto unico di cambiare le marce con la manopola sinistra, specialmente quando andavo sparato sulla provinciale ancora assente da autovelox in direzione Pistoia ed il preziosissimo biglietto per il Blues in tasca.

Oggi quel gusto è sparito, fagocitato dalla monomarcia, ed anche i vesponi di nuova generazione non hanno più quella mitica manopola sinistra puntata in basso quando aprivo a tutta che mi faceva quasi sentire parte del Joe Bar Team (il miglior fumetto francese di sempre) e quasi sognavo di poter competere con la Norton Commando o la Kawasaki tricilindrica.

Rimane il mito. Inciso nella storia da Joe Bradley che scorrazza la principessa Anna a giro per Roma.

Noi, in albergo, vendiamo tour.

Potete visitare la città, entrata ai musei compresa, o andare a visitare i dintorni tipo la piazza dei cavalli o la torre storta. E ci sono anche i tour che ripropongono i viaggi mitici dell'Italia che fu, quella dei viaggi in 500 per le provinciali nel Chianti.

O, appunto, i vesponi.

Che non sono più come quello che avevo io a vent'anni, con il cambio sulla manopola sinistra, ma pur sempre scooteroni a due ruote per la cui guida occorre una certa capacità. Peraltro nella pubblicità del tour, sia sui siti delle compagnie che lo organizzano sia sui loro depliant, c'è l'immagine di due ragazzi senza casco su una Vespa di vecchio stampo. Ma tant'è, è sempre un giro per le strade della Toscana. Uno passa anche sopra a questi dettagli, se proprio si vuole godere questa esperienza.

Ci arriva questa richiesta per e-mail.

Io e la Georgiana la leggiamo e, senza neanche consultarci più di tanto, decidiamo all'unisono di sconsigliarle. E' vero che prendiamo una commissione per ogni tour venduto, ma non ce la siamo sentita di suggerire un tour del genere a 4 persone sui 50 senza esperienza, come candidamente scritto da una di loro. Glielo abbiamo scritto sinceramente e lo hanno capito. E non abbiamo sbagliato. Erano 4 paciose signore inglesi, deliziose come tutte le inglesi (nei momenti di sobrietà) e che non vedevamo assolutamente capaci di gestire un mezzo del peso di un quintale e particolarmente scattoso se si apre subito la manopola.

Poi magari ci stupivano e ne erano capacissime ma, come dicono proprio loro in casi come questo, "just in case"....

ps. e comunque ci starebbe bene la battuta: "Vacanze romane" ha devastato la mente di più di una generazione.
 

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